28.3.13

Già domani

 francesca ballarini illustrazione cognizione del tempo
SALA D'ASPETTO

L'intero spazio della mia vita
fu una sala d'aspetto da soglia a soglia,
racchiusa da vetri con aria in cornici d'acciaio
sotto le picche incrociate
di lancette d'orologio.

Stare in ascolto. Sussurrare. Trattenere il respiro.
Attendere un qualche segnale.
Ritardo. E di nuovo.
Ancora un poco. Già domani. Ancora
un attimo di pazienza infinita.

Se sbattevo l'ala contro l'aria vitrea,
invece di infrangerla,
era l'aria a spezzare la mia ala.

Sono già trascorsi i miei secondi.

Non saprò aspettare. Ma confuso
come in un sogno apparve
attraverso i vetri sporchi,
quasi in uno specchio nella nebbia,
il mio volto riflesso.

Era il volto stesso dell'attesa,
giunto al punto di pietrificazione.

E ho capito, all'improvviso:
c'è sempre un'ultima scadenza
per infrangerlo col naso -
per smuovere quest'aria inchiodata.

Non arriverà più un treno da altri luoghi.
Non più.

Dovrò io stessa diventare
il fischio di un treno lontano,
e un ritmo affannoso
sempre più veloce, sempre più vicino,

sempre più qui!



(Blaga Dimitrova, poetessa bulgara; 1922 - 2003)






2 commenti:

amanda ha detto...

bellissimi versi, c'è stato un tempo in cui ho cantato a squarciagola

questa e funzionava

e la cognizione del tempo l'omino pensoso l'ha poi ritrovata?

Francesca ha detto...

c'è un tempo in cui ancora la canto quella canzone sai.

penso di sì, che l'abbia trovata. ora la sta raccontando.

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